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  • Immagine del redattoreMassimiliano Bensi

INTERVISTA ALLO SPECCHIO

Massimiliano Bensi incontra sé stesso.



Intervista a Massimiliano Bensi, autore del romanzo "R Evolution".



- Allora, eccoci qua: emozionato? Certamente! È la mia prima intervista, anche se sono sia l’intervistatore che l’intervistato…


- Perché quest’intervista al limite del paradossale? Perché desidero usare la stessa regola che ho usato nel mio libro…


- E sarebbe? R Evolution è un romanzo fuori dagli schemi. Così come, usando un gioco di parole: “Ho scritto il romanzo che avrei voluto leggere”, questa intervista è l’intervista che avrei voluto fare a me stesso per spiegare meglio il mio mondo e quello di R Evolution, lasciando ampio spazio alle domande dei lettori.


- Innanzitutto, come nasce il Massimiliano Bensi scrittore? Quali sono stati i suoi esordi? Nasce come… Umorista. Durante servizio militare nel 1994, in una base dell’aeronautica in provincia di Lecce, insieme ad un mio commilitone ci cimentammo nel condurre un programma radiofonico in una radio locale a pochi chilometri alla base. Avevamo creato una decina di personaggi ispirati ai nostri commilitoni e al loro mondo, che intervenivano durante il programma. Il risultato fu che non appena si sparse la voce, “Simpatico, allegro, allegretto, andante” (questo era il nome del programma radiofonico) divenne molto seguito. Gli stessi protagonisti delle nostre gag, nella vita reale divennero delle piccole star all’interno della base e non fu raro che loro stessi ci raccontavano delle vicende personali che potevano essere prese come spunto per le nostre interpretazioni. Il programma durò ben due stagioni. Poi mi trasferii in Trentino e con Internet, iniziai a frequentare dei gruppi tematici ( I famosi “Newsgroup”) a carattere umoristico e con lo pseudonimo di “Quozzamax”, piano piano mi inserii negli ambienti frequentati anche da altri umoristi e cabarettisti. Ho l’onore di avere una pagina a me dedicata anche sull'archivio mondiale dell’umorismo, creata dal più grande collezionista di barzellette e aforismi, il “Dottor Zap”. - Anche durante la stesura di R Evolution, si è ispirato a persone realmente esistenti? Certamente. Non soltanto a persone, ma anche a luoghi realmente esistenti. La torrefazione descritta nel capitolo dedicato a Don Giorgio Bellini, esiste realmente. Lo stesso Don Giorgio è ispirato a un personaggio realmente esistente. Molti neologismi sono stati ispirati da nomi e luoghi che esistono anche nella realtà. Due di questi riconducono a due ditte per le quali mio padre ha lavorato molti anni, mentre il maestro descritto nel capitolo di Peter l’idiota è ispirato a un professore delle medie non molto diverso da quello descritto nel libro.


- Delle medie? Come andava lei a scuola? Domanda di riserva? No, scherzo…. A scuola non ero una cima, ero uno dei più turbolenti della classe. Nulla a che vedere con i bulli che inveiscono contro i professori, anzi, li rispettavamo.

- E allora, come è nata l’idea di scrivere un romanzo? Iniziai a scrivere “R Evolution” una sera, per passare il tempo. Scrissi di un gruppo di Conquistadores spagnoli che si erano sperduti nella foresta dello Yucatàn, sulle tracce della strada per raggiungere la città di Merida. Da lì ho aggiunto altri capitoli, come se fosse un puzzle che via via si stava formando intorno alla prima tessera. Prendevo un foglio bianco e iniziavo a scrivere, gran parte di R Evolution, è stata scritta di getto, e poi riveduta. Era come se guardassi un film e quando finivo di scrivere, schiacciassi il pulsante di pausa. Non sapevo cosa accadeva dopo, mi limitavo a scrivere ciò che mi passava per la testa e al massimo immaginare la situazione. La penna faceva il resto.

- Quindi scrive “alla vecchia maniera”? carta e penna? Non era più comodo usare un programma sul computer? Ci ho provato, ma non riesco a concentrarmi al punto di sciogliere le briglia della mia immaginazione. Mi dicono che anche il grande Piero Angela scrive prima tutto su carta per poi ricopiare sul computer.

- Quali sono le sue manie quando scrive? I suoi “riti” o le cose che non devono mai mancare mentre scrive? Anche io ho alcune cose che mi aiutano a scrivere o per lo meno, mi predispongono alla scrittura: La prima è che debba scrivere con una stilografica “seria” o con una penna tecnica a tratto grosso. Almeno 1.5 millimetri. Stilografiche con inchiostro blu, nero o viola. Possibilmente profumato ( creo io stesso i miei inchiostri profumati e i colori personalizzati, come il BLU ROSWELL, che è un blu spento che una volta asciugato appare come un inchiostro invecchiato dal tempo, stile vecchi documenti degli anni ’40 o ’50) Specie durante l’inverno, mi rilasso con un diffusore di essenze che vaporizzi oli essenziali. Gli stessi che usavo durante la lettura. Arancia, Bergamotto, Sandalo, Limone… ma non è raro che bruci incensi di vari tipi. Sono sempre stato appassionato di libri e fino a quando ho iniziato a scrivere e ad usare il mio tempo libero per questo, ne leggevo anche quattro o cinque al mese. Ancora oggi, sono iscritto a tre biblioteche comunali.


- Che genere di libri leggeva? Per la maggioranza, libri che parlavano di scienza e misteri irrisolti e ai quali neppure la scienza moderna sa dare una precisa spiegazione. Per un periodo mi sono anche occupato di UFO.


- Addirittura! Quindi crede che esistano gli extraterrestri? Non nel modo che molti intendono. La stessa sigla UFO, tradotta in italiano significa “Oggetti volanti non identificati”, quindi levate le frodi, gli scherzi e le errate interpretazioni dei testimoni, abbiamo davvero pochi casi ai quali non possiamo dare con certezza una risposta. Mi definisco “Possibilista”, ma da qui a dire che ET è tra noi, ho qualche riserva.


- Anche sui viaggi nel tempo? In R Evolution riesce a spiegare anche il procedimento per viaggiare nel tempo, con tanto di esempi… In questo momento, stiamo viaggiando nel tempo e nello spazio: nel tempo verso il futuro, e nello spazio per via del “big bang”. Infatti, la nostra posizione non è la stessa di tre secondi fa… Anche se in maniera impercettibile, tutti noi ci siamo spostati nell’intero universo. Ciò che ho descritto nel mio romanzo è un’opera di fantasia, ma basata su precise leggi della fisica.


- Perché Teodoro Bandinelli è il discepolo di Raimondo di Sangro? Poteva essere di Cagliostro, Nostradamus, Tolomeo, Leonardo da Vinci… tutte menti illustri, perché proprio il Principe di Sansevero? Raimondo di Sangro è un personaggio poco citato tra gli italiani autorevoli, eppure ha inventato il colore verde nei fuochi d’artificio, un procedimento per impermeabilizzare i tessuti e chi ha visitato la cappella a lui dedicata, non può aver fatto a meno di rimanere a bocca aperta ammirando le sculture in essa custodite. “Il disinganno”, “La pudicizia” e “Il Cristo velato” sono opere che lasciano un alone di mistero per la loro perfezione e la dovizia di particolari, ma la cappella del Principe ha anche un altro tesoro, anzi, due…


- …Le macchine anatomiche. Esatto. Anche loro sono menzionate nel libro. Ma come sono state ottenute non ve lo dico! Posso dirvi però, che Teodoro Bandinelli saprà essere all’altezza del suo maestro e avrà un ruolo basilare nella trama del romanzo.


- Raimondo di Sangro sappiamo che è esistito: ma Teodoro è vissuto veramente? Non in questo universo, ma l’intero romanzo è basato sugli universi paralleli… forse in un altro universo… Chi lo sa?


- Peter l’idiota: perché questo capitolo? “Peter l’idiota” è un capitolo che mi sta molto a cuore. Possiamo definirlo un omaggio a tutte quelle persone che vivono la loro esistenza senza cattiveria o malvagità. Gli indiani Lakota Sioux hanno un bellissimo modo di vedere la vita: Loro affermano che tutto l’universo è connesso a se stesso, recitando le parole: “Mitakuye Oyasin” (trad. “tutto è connesso”), spesso utilizzato come ritornello in molte preghiere e molti canti Lakota. Questa filosofia riflette la convinzione intrinseca della maggior parte delle tradizioni e credenze dei nativi americani, ove appunto, "tutto è connesso". Anche questo capitolo non sfugge alle regole personali nello scrivere questo romanzo. Così come tutto è connesso, anche “Peter l’idiota” è connesso al libro: ho voluto raccontare una “storia nella storia” narrando il mondo con gli occhi dell’innocenza e di colui che nonostante sia reputato un subnormale da quasi tutto il paese, nella sua semplicità conduce una vita migliore di tanti suoi paesani.


- Parliamo del suo stile di scrittura: perché è convinto che esso sia diverso dagli altri? Perché nella stesura della trama mi sono attenuto a delle regole personali di scrittura: Ad esempio l’imprevedibilità di ciò che succede nella trama: Abbiamo bandito i cliché hollywoodiani a vantaggio di molti colpi di scena e di particolari che possono sembrare fuori dal contesto durante la lettura, ma che procedendo nella trama, troveranno il loro posto come le tessere di un mosaico. Inoltre possiamo dire che vi sono altri particolari che rendono unico “R Evolution”, ma svelarli significa anticipare la trama del libro. Il lettore troverà conferma delle mie parole durante la lettura.


- Parliamo del suo prossimo romanzo: sarà il sequel di R Evolution? Assolutamente no! Non credo molto nei sequel. Il prossimo libro sarà piuttosto frenetico, lasciando poco spazio a pianeti lontani e viaggi nel tempo. Come già anticipato, la trama sarà ambientata principalmente in Canada, in una piccola cittadina del Saskatchewan, ma sarà un genere completamente diverso da questo.

Gli amanti delle trame d’azione non rimarranno delusi, anche se troveremo posto per la spiritualità e la tecnologia del futuro si unirà a quella del passato.


- Mario chiede: “Descriviti con tre aggettivi principali:” INNOVATIVO: perché ho voluto creare un libro che fosse diverso, nuovo, ma soprattutto che invogliasse a “vedere di cosa si tratta” già dal titolo. Anche se i temi del libro sono già a conoscenza dei lettori, la “ricetta finale” è qualcosa di totalmente fuori dall’ordinario. IMPREVEDIBILE: Chi di noi non è stanco dei numeri di telefono dei film che iniziano con 555, dell’assassino in agguato dietro la porta della stanza buia, magari con la musichetta horror… del protagonista che in mezzo ad una pioggia di proiettili riesce a cavarsela senza un graffio… degli inutili timer scenici sulle bombe, come se gli attentatori volessero far sapere quando detonerà il loro ordigno… In “R Evolution” potrebbe succedere che il lettore deduca qualcosa che potrebbe rivelarsi diverso dalla realtà, oppure al contrario, trovarne riscontro. Ma nulla è dato per scontato. CRIPTICO: Esistono film o libri nei quali due piani temporali interagiscono tra loro, ma per fare interagire cinque epoche, di cui una spostata 300 anni nel futuro, credo serva una mente molto aperta. Per par condicio vi dico che non sono capace a disegnare. E ciò mi riporta allo stesso piano dei comuni mortali… Credo che la Marvel farà a meno di me come supereroe.


- Antonio ci chiede: “Se R Evolution potesse essere interpretato da attori veri, chi sceglierebbe per i personaggi, se avesse libera scelta e con un budget illimitato?” Questa è una domanda piuttosto difficile: molti attori potrebbero essere chiamati in causa per la loro professionalità e per il loro modo di interpretare i personaggi. Non ultima dote, quanto gli attori si accostino ai personaggi di R Evolution…


- Citiamone alcuni: Budget illimitato… se lo ricordi! Va bene, ma lo ha voluto Antonio:

Don Giorgio Bellini: Hugh Laurie. Don Francisco: Tim Roth, Enrique Velasquez: Jason Momoa. Il principe Raimondo di Sangro: Rocco Papaleo. Teodoro Bandinelli: Pierfrancesco Favino. Igor Spravenko: Tom Hanks. Nazir Adjeimballad: Tarik Akan. Christopher Boseman: Michael Emerson Frank Barret: Robert Downey Jr. Raoul Namastead: Akshay Kumar.

Gatarayo: Eduardo Palomo Cateque: Salma Hayek

Per ingaggiare tutti, ci servirebbe una somma pari al PIL della Svezia, ma come ha specificato Antonio, il budget era illimitato.


- Francesco ci chiede: “Quanto è importante scrivere per Massimiliano Bensi”? Molto. Direi che è un passatempo che consente di staccare la spina dalla realtà e creare una valvola di sfogo per lo stress quotidiano. C’è chi lo fa con la corsa, chi con lo Yoga, io preferisco scrivere. Molte volte faccio il “Giro turistico” delle stilografiche che colleziono, cercando di migliorare la mia calligrafia. Ho quaderni pieni di frasi e trascrizioni di poesie e brani classici scritti in vari stili calligrafici. E’ il mio mondo fatato, il luogo dove si smette di essere chi si è, per diventare chi si vorrebbe essere.

- L’ ultima domanda, di Davide, che chiede: “Come sarà nella tua immaginazione, Massimiliano Bensi tra 10 anni?” Lorenzo il Magnifico, nella sua “Canzona di Bacco”, scriveva che “Del doman non v’è certezza” ed anche io credo che bisogna vivere l’oggi. Tra dieci anni non saprei immaginarmi. Scrivendo il mio romanzo e guardando la mia vita trascorsa, mi rendo conto che sarebbe bastato tardare due minuti ad un appuntamento, passare da una strada anziché un’altra, prendere in ritardo o in anticipo una decisione, per essere totalmente in un altro posto e con persone diverse nella mia vita di tutti i giorni. La mia filosofia di vita è basata sul Karma e sul vivere il più serenamente possibile. Tra dieci anni, avrò solo seguito la mia strada, come tutti noi.


Fine

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