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I PERSONAGGI 

Conosciamo meglio i protagonisti 

Josè Francisco de Montejo

(Don Francisco)

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José Francisco de Monteyo, è un personaggio di fantasia ispirato a Francisco Monteyo, conquistadores spagnolo realmente esistito. https://tinyurl.com/ybtbddyh

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Il personaggio di questo libro, nacque a Siviglia (Spagna) il 21 agosto 1474 e morì a Tixcancal (Yucatán), il 10 settembre 1527.
Proveniente da una famiglia benestante, iniziò da giovane la carriera militare presso la marina spagnola. Raggiunto a circa cinquant'anni il grado di Capitano di Vascello, gli fu affidata la missione di trovare il maggior quantitativo di oro e pietre preziose possibili nella terra dello Yucatán e del Perù.


Affidatogli il comando della “Esperanza”  con il suo equipaggio, approdò a Cancún (Yucatán) il 24 agosto 1527.
Con i suoi uomini, si addentrò all'interno della penisola Yucatèca, dove il 10 settembre dello stesso anno, fu tratto prigioniero dai Maya ed ucciso insieme al suo equipaggio. 


Parti del suo diario furono ritrovate in un tempio dedicato al dio Ah-Puch nei pressi di Tixcancal. 
In suo onore, gli fu dedicata una via nei pressi della città di Pamplona, in Spagna.

Enrique Velasquez

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Enrique è il pupillo di Don Francisco, al quale fu affidato da un prete quando aveva l'età di otto anni, dietro compenso di cinquanta monete d'oro e adducendo la scusa di essere un trovatello.

Dietro quel compenso, abbastanza sostanzioso dal non far porre domanda alcuna, neppure sulla somiglianza del viso con il prete, Don Francisco lo iniziò alla carriera marinara partendo da mozzo, fino a farlo diventare, quindici anni dopo, colui il quale avrebbe voluto far raccogliere la sua eredità di Capitano (e la sua nave, la Esperanza). Per Don Francisco invece è il figlio mai avuto, al quale insegnare tutto.

Astuto e forzuto, ma allo stesso tempo molto scaltro, Enrique è molto devoto al suo capitano, a tal punto da venerarlo quasi come un mito.

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Si batterà fino all'ultimo sangue con Gatarayo, lo sposo di Cateque, la giovane Maya che aveva conquistato la sua ammirazione e il suo rispetto. 

Don Giorgio Bellini

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Don Giorgio è nativo di Bolzaneto, un quartiere genovese della Val Polcevera, compreso tra i quartieri di Rivarolo e Pontedecimo e confinante con i comuni di Ceranesi a nord-ovest e Serra Riccò e Sant'Olcese a nord-est. 
Proprio in quest'ultimo comune ha trascorso gran parte della sua infanzia, vivendo in una frazione, Manesseno, vicino ad uno stabilimento per la torrefazione del caffè.
Questa particolarità rimane nel cuore del sacerdote al punto di compiere un rito quotidiano nel preparare l'unico caffè che berrà durante la giornata, ma rigorosamente della miscela preparata in quella torrefazione.
Per lui è come se fosse ancora a casa, perchè anche se prima in una chiesetta di Napoli e poi in quella di Santa Maria degli Espositi di Tor vergata, a Roma, non vuole tagliare le sue radici con il paesino sulle rive del Rio Sardorella a Genova.
Suo padre aveva un'officina di riparazione moto, e lui fin da piccolo, ha avuto oltre che la passione per la chiesa, anche quella per la meccanica e i misteri.
Schivo, taciturno e capace di ragionare obiettivamente sui problemi, è un prete anticonformista. Per lui insegnare la parola di Dio è una cosa personale. Passerà dei guai per aver accettato di giocare a Softair e per questo, sarà trasferito nella chiesa di tor Vergata da Napoli. E' proprio in questa fantomatica chiesa di Santa Maria Degli Espositi, che lo conosceremo. 
Insieme alla sua nemesi Padre Felipe Gonzales, altezzoso e irriverente, faranno parte della storia ambientata nel 2012.

Teodoro Bandinelli

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 Teodoro Bandinelli è un personaggio ispirato ad un ipotetico assistente e discepolo del principe Raimondo Di Sangro, Principe di Sansevero, che a differenza di Teodoro è realmente esistito nella Napoli del 1750 circa.
 

Nel romanzo, Teodoro è il marchese di Torremerlata. Amico d'infanzia del Principe e legato a lui da un'amicizia fraterna.
 

Dopo la morte del Principe, essendo l'unico conoscitore dei suoi segreti alchemici e scientifici, fugge da Napoli convinto che il Di Sangro sia stato avvelenato da qualcuno che volesse mettere le mani sui suoi segreti, compreso un misterioso manoscritto consegnatogli da, come lui stesso li descrive, “due viaggiatori venuti da un posto molto lontano”. 
Grazie a questo manoscritto, da lui stesso ricopiato e che porta il suo nome, riuscirà a donare l'unica speranza di salvezza al mondo e consentendo quasi 300 anni dopo, di salvare 4000 persone da una morte certa.

Teodoro Bandinelli arrivò infine dal priore Arnulfo, l'unica persona ritenuta degna di fiducia da parte del Principe, nel convento di Ripoll, in Catalogna, raccontando l'incredibile storia di quell'incontro con i due visitatori.
Per proteggere il manoscritto, decise di chiederne la sua custodia al benedettino prima di partire per il castello di Montségur in Francia, per un periodo di solitudine e di preghiera. 

Il marchese Teodoro Bandinelli, morì di tubercolosi, quattro anni dopo, tra le braccia di una statua della Madonna, in un sanatorio di Madrid.

Nessuno seppe perché fu trovato proprio tra le braccia di Maria.
Nessuno, tranne il lettore.
Ma questa è una delle cose per le quali la risposta non è per nulla scontata.

Otto müller

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Personaggio di fantasia ispirato al ricercatore storico Otto Rahn (in foto).

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Rahn, nato il 14 febbraio 1904 e morto il 13 marzo 1939, è stato uno storico e militare tedesco, ufficiale delle SS e ricercatore esperto in storia medioevale.

Fin da giovane, Rahn iniziò le ricerche del Santo Graal, convinto dai suoi studi che i Catari lo custodissero nel castello di Montségur in Francia.

Nel 1929, le sue ricerche lo portarono in Provenza e in alta Loira alla ricerca di reperti legati alla leggenda di Parsifal.

Pubblicò alcuni libri tra i quali "Crociata contro il Graal", che destò l'attenzione di Heinrich Himmler, la mente delle SS, il quale divenne successivamente un fervente appassionato di occulto e simpatizzante di Otto Rahn, nonché della sua ricerca del Santo Graal.

Nel 1936 lo stesso Himmler, volle Rahn e il suo gruppo di ricerca nelle SS.

La scelta di Himmler inorgoglì a tal punto Rahn, da auto-convincersi di essere un moderno cavaliere templare.

Purtroppo per lui, in tempi brevi, la fortuna gli voltò le spalle. A causa delle persecuzioni antiebraiche, l'anno dopo fu trasferito al servizio di guardia del campo di concentramento di Dachau con la gravissima accusa per quei tempi, di essere omosessuale.

 

Si dimise dalle SS nel 1938, per dedicarsi totalmente alle sue ricerche.

Il 13 marzo 1939 il suo corpo morto per assideramento fu ritrovato nei pressi di una montagna, nel Tirolo austriaco.

Anche se la versione ufficiale della sua morte parla di suicidio, le circostanze della stessa non furono mai chiarite.

Molte versioni non ufficiali della sua morte, parlano di una morte simulata, ma nessuna di queste voci poté essere confermata totalmente da nessuna fonte.

 

Una curiosità: la vita di Otto Rahn, oltre che dall'autore di questo libro, è stata presa come fonte di ispirazione da George Lucas, per creare il personaggio di Indiana Jones.

La cosa buffa è che questa coincidenza è stata scoperta dopo aver pensato il personaggio di Otto Müller.

 

In questo libro, la morte di Otto Müller è stata spostata di tre anni e mezzo nel futuro, rispetto a Otto Rahn. Nel 1943 e non nel 1939, anno della vera morte di Rahn.

Gatarayo

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Gatarayo è lo sposo di Cateque, ed è uno dei personaggi più ricorrenti nel libro.

Guerriero e cacciatore Maya, è devotissimo ad Ah-Puch, dio della morte nella cultura Maya ed abitante della Sacra Piramide, dentro la quale riceverà da lui il suo respiro come maledizione per l'umanità.

 

Gran cacciatore e capo indiscusso del villaggio nel quale dimora, sarà capace di gestire le situazioni difficili che gli capiteranno durante tutta la trama del libro.

Perfino ad incontri per i quali nessun essere umano è mai stato preparato.

Igor Spravenko

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Il personaggio di Igor Spravenko nascerà a Desmond City, capitale della regione di Thaas, sul pianeta extrasolare di Novagea, il 6 febbraio 2274.
Appartenente alla Confederazione Corporativa Russa (CCR), è il nipote del celebre Boris Spravenko, uno dei tre inventori del computer neuronale Dolphins, basato sul materiale cerebrale dei delfini.
Inventore del procedimento di materializzazione e smaterializzazione della materia, per poi essere trasportata lungo la linea temporale, insieme al suo collega Nazir Adjeimballad progettarono il primo computer in grado di prevedere e tenere aperti i cunicoli spazio-temporali, noti con il nome di Wormhole, che consentono di viaggiare oltre che nello spazio, anche lungo il tempo.

Questo supercomputer prese il nome di SOLEMBERG, tarato con una scala detta "Solpars", ossia SOLemberg PARrtS che consente di vibrare alla frequenza degli atomi di un oggetto da trasportare lungo il tempo.
Durante il primo test della capsula del tempo, Spravenko sperimenta uno strano effetto al quale darà il suo cognome: L'Effetto Spravenko.

E' una breve sensazione di vertigine che intercorre nel momento in cui la coscienza svanisce in un'epoca denominata "Init point" e riappare in un'altra, denominata "Target Point", rianimando il corpo appena trasportato nel tempo.


Morirà durante una missione, insieme al professor Adjeimballad, per una anomalia di ricongiungimento degli atomi del loro corpo a seguito di una procedura di emergenza per un rientro forzato, il giorno 4 dicembre 2327.


O almeno questa è la versione ufficiale.

Ah-Puch

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Ah-Puch è il dio della morte, nella cultura Maya.
Nei dipinti e nella cultura popolare, egli è raffigurato come un essere con alcune parti del corpo scarnificate e con il resto in decomposizione.
Associato con i dei della guerra e del sacrificio umano, egli è il patrono del giorno della morte, che porta appunto questo nome: Cimi.
Nella cultura Maya è credenza che Ah-Puch si aggiri attorno ai malati per portarli con sè nell'aldilà.


In R Evolution egli è Ahpuc, un alieno proveniente da Zeta Reticuli e facente parte della razza dei "Rettiliani" ( o Sauropodi), che come indica il nome stesso, ha le fattezze di una enorme e muscolosa iguana di circa tre metri e mezzo di altezza (o lunghezza, dato che può stare anche sdraiato sulla pancia e muoversi grazie alle sue zampe dotate di artigli). 
Dotato di una forza notevole, è ricoperto da squame tendenti dal grigio al marrone, fino ad arrivare al verde scuro.

Ha occhi di colore rosso e con pupille verticali scure.

Può usare la sua lunga e imponente coda come arma da difesa o per attaccare il nemico, falciandolo.


Nel corso dei millenni, hanno sottomesso al loro volere un'altra razza aliena, conosciuta come "I grigi" (che Don Francisco chiama "Sin rostro", ossia "senza volto") dotati di una testa di forma triangolare e sproporzionata rispetto al loro corpo minuto, grandi occhi neri e lucidi e mandibola molto stretta. 
Entrambe le E.B.E. (Entità Biologiche Extraterrestri) comunicherebbero tra di loro e con i terrestri attraverso la telepatia.


Nella realtà, nonostante vi siano numerose persone in tutto il mondo che testimoniano di avere avuto contatti con loro ed essere stati rapiti per scopi di studio (come convinzione di Don Francisco, nel libro), in assenza di prove certe dobbiamo osservare un ragionevole dubbio circa l'esistenza di questi esseri.

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